Burgundi

MOVIMENTO DELLA POPOLAZIONE
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Tra le molte popolazioni barbariche che attorno al IV-V secolo hanno iniziato ad occupare gran parte dell’Europa Occidentale, c’erano anche i Burgundi. Questi erano una tribù germanica dell'Est formata da più o meno 10.000 unità, che si dice abbia migrato dalla Scandinavia verso l'isola di Bornholm e da qui verso l'Europa continentale.
Si mossero in seguito verso occidente scontrandosi con altre genti barbariche e stanziandosi nel III secolo nell'area del Meno (affluente del Reno), fuori dei confini dell'Impero Romano.
All'inizio del V secolo si stabilirono lungo il Reno fra Magonza e Worms (Germania).
I loro tentativi di procedere ulteriormente verso ovest, sotto la guida del re Gundikar , vennero fermati, ma intorno alla metà del secolo si insediarono, come federati dell'impero, presso e oltre il lago di Ginevra.
Di qui, per estendere i loro territori (che da essi presero il nome di Burgundia, poi Borgogna) operarono incursioni che ebbero soltanto parziali successi a causa della forza preponderante dei regni confinanti dei Franchi e degli Ostrogoti.
Nel quarto decennio del VI secolo spodestarono l'ultimo sovrano. Più avanti si spostarono ulteriormente fino ad arrivare nella zona della Francia meridionale, vicino ai confini dell’ Italia.

ORGANIZZAZIONE POLITICA
La popolazione burgunda ci ha lasciato tre codici di leggi che ci fanno capire come fossero organizzati e tenessero all’ordine giuridico.
Il Liber Constitutionum sive Lex Gundobada ("Il libro della costituzione o Legge di Gundobado"), conosciuta anche come Lex Burgundionum, o più semplicemente come il Liber, fu pubblicata in diverse parti tra il 483 e il 516. Era una compilazione delle leggi consuetudinarie burgunde ed è tipica di molti codici legali germanici di quel periodo.
Il Liber è una delle fonti primarie per conoscere la vita contemporanea dei Burgundi e la storia dei suoi re. In aggiunta ai summenzionati codici, Sigismondo più tardi pubblicò la Prima constitutio.
Codice molto semplice e serviva per facilitare l'ingresso dei Burgundi nelle norme scritte abituati ancora a seguire le consuetudini proprie, il linguaggio è romano-volgare anche questo per facilitare la comprensione dell'opera da parte dei Burgundi.
Lex Burgundionum: si tratta di una raccolta, in 88 titoli, delle costituzioni dei re burgundi, sottoposta alla corte del re e promulgata dopo l’adesione degli ottimati.
Essa contiene un diritto barbarico mitigato, rispetto al diritto primitivo. Presenta, inoltre, elementi presi dal diritto romano.
La parte più interessante riguarda la famiglia. Il matrimonio è concepito quasi come acquisto della moglie da parte del marito. Questi versa una somma al padre della futura sposa dinanzi a testimoni. Un terzo di essa servirà a costituire il corredo della moglie. Il giorno dopo la consumazione del matrimonio, il marito deve dare alla moglie il “dono nuziale”.
Il matrimonio è stabile: il divorzio è proibito. Il marito può ripudiare la moglie solo in caso di adulterio o stregoneria. Se ella viene ripudiata per qualunque altro motivo, il marito deve lasciarle tutti i propri beni. In caso di ripudio senza motivo, egli dovrà pagare un’ammenda.
Nella famiglia gli uomini hanno il primato. I figli dividono tra di loro i beni paterni. Le figlie hanno diritto alla successione solo nel caso in cui non vi siano figli maschi.
Il diritto penale burgundo si allontana dal diritto romano. La prova dei delitti viene fatta mediante giuramento e si usa il duello giudiziario. Si fissa un risarcimento per i delitti, a titolo di compenso per la vittima. Le sanzioni sono pubbliche; la pena di morte è inflitta per omicidio, rapina a mano armata, furto di bestiame. La maggior parte delle pene sono ammende che si aggiungono alla compensazione.

RELIGIONE

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Da qualche parte nell'Europa orientale i Burgundi furono convertiti al Cristianesimo nella forma ariana, fatto che provocò sospetto e diffidenza tra l'Impero Romano d'Occidente (cattolico) e gli stessi Burgundi. Tali sospetti cominciarono a dissiparsi verso l'anno 500 con la stretta amicizia tra re Gundobado, uno degli ultimi re dei Burgundi, e Avito, vescovo di Vienne. I rapporti furono anche migliori con il figlio e successore di Gundobado, Sigismondo che fu egli stesso cattolico e ci sono evidenze del fatto che anche molti Burgundi lo fossero diventati, compresi diversi membri femminili della casa reale. Nel 517 i Burgundi celebrarono il loro concilio nazionale a Epaon.